Ustioni: prevenzione delle infezioni batteriche


Le ustioni sono lesioni al tessuto che possono essere provocate da varie fonti: termiche, chimiche, elettriche.
L’ustione provoca perdita dei liquidi dai vasi sanguigni provocando dolore e gonfiore. Inoltre la pelle danneggiata non svolge la sua normale funzione di barriera protettiva e questo favorisce l’infiltrazione da parte di organismi esterni.

La gravità dell’ustione è determinata dalla sua profondità ed estensione, e su questa base l’ustione si distingue in gradi. Sono di primo grado le ustioni che interessano solo l’epidermide, di secondo quelle che si estendono fino al derma, e di terzo grado quelle che raggiungono lo strato lipidico.

Le ustioni di primo grado si manifestano con arrossamento della cute ed iperestesia ( ipersensibilità cutanea ai normali stimoli esterni ), ma non si sviluppano vescicole. Sono molto comuni e spesso dovute a semplici incidenti domestici.

Le ustioni di secondo grado possono presentare vescicole, eritema biancastro ed essudato. Possono schiarirsi con pressione digitale.

Le ustioni di terzo grado non presentano vescicole, la superficie può presentare piaghe che possono essere nere o di color rosso vivo.

Nelle ustioni superficiali, anche in assenza di trattamento, l’epidermide va incontro a riparazione tranne nel caso in cui venga a svilupparsi un’infezione.
Nei casi più gravi ( per le ustioni di II grado profondo e di III grado ) è necessaria una rapida ospedalizzazione.

Le indicazioni generali comprendono la pulizia della zona interessata e la rimozione di eventuali residui estranei. Successivamente è necessario procedere con una terapia antibiotica locale e/o sistemica in base alla gravità dell’ustione.

In caso di ustioni lievi può essere utile l’utilizzo di farmaci antinfiammatori ( FANS ) per alleviare il dolore.

Tra i preparati per uso topico risulta efficace Trofodermin, un’associazione di Clostebol e di Neomicina, che può essere applicato in caso di ustioni sottoforma di spray o crema.
Il Trofodermin agisce mediante una duplice azione: da una parte, grazie alla presenza del Clostebol, uno steroide anabolizzante, esercita un effetto trofico-cicatrizzante, accelerando il processo di riparazione cutanea. Dall’altra, la Neomicina, un antibiotico, impedisce l’instaurarsi di infezioni batteriche locali, che potrebbero portare a complicazioni, rallentando il processo di guarigione.
E’ da evitare l’uso di Trofodermin nella primissima infanzia ed in gravidanza e in allattamento, se non in casi di effettiva necessita. Inoltre è sconsigliato l’utilizzo prolungato del farmaco su superfici lese estese. ( Xagena2008 )


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